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Il falò di San Giovanni

Con l’avvicinarsi della festa di S. Giovanni ogni porta è decorata con i fiori. Con leggere varianti di paese in paese, le forme principali sono le ghirlande (corolle a colori alternati infilate su un filo) o mazzetti legati a formare una croce. Felce, asparago di monte e soprattutto margherite bianche e gialle, i fiori più usati. All’imbrunire del 23 giugno, vigilia di San Giovanni, gli abitanti di ogni paese si riunivano su una altura, attorno a un cumulo di sterpaglia cui veniva dato fuoco.

Il falò / kries risplendeva nella sera e le fiamme, crepitando, si levavano alte nel cielo disperdendo scintille che risalivano danzando, per poi ridiscendere e spegnersi, prima ancora di toccare terra.

Nel frattempo altri fuochi venivano accessi su ogni altura visibile fra le grida dei bambini, finché il profilo dei nostri monti non era costellato di magici fuochi.

E magica era la notte con misteri e riti indicibili legati a faccende di cuore, di giovinezza, innocenza e immancabile superstizione.